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LA MOTIVAZIONE
Corso week-end
Inizio corso sabato dalle ore 09.00
Fine corso domenica alle ore 18.00
LA MOTIVAZIONE GENERALE
Quanto sappiamo di logica motivazionale ?
la logica motivazionale è la produzione di azioni legate al senso critico, logico e di utilizzo degli strumenti, non è patrimonio degli intellettuali, bensì è lo studio del ragionamento corretto, è l’analisi delle leggi del pensiero, è il filo conduttore di una serie di idee, atteggiamenti o comportamenti … è mille cose, a riprova del fascino che questa parola non cessa di esercitare lungo i secoli. Infatti, è sempre un richiamo a scendere in profondità, a non fermarsi alla superficie delle parole e delle cose, a non lasciarsi intimidire dalle emozioni e dai preconcetti o pregiudizi che i significati portano con sé, a chiedere ragione di qualunque affermazione.
La logica non conosce confini: si applica o, meglio, si interessa a tutto.
Logica è il recupero dell’emozione, perché è passione, passione per il pensiero, nelle sue varie espressioni: lo accompagna ovunque, sempre, di diritto, qualsiasi interpretazione le si attribuisca. La accompagna nella dimostrazione matematica, nell’evoluzione concettuale dialettica, nella ricerca di un senso nella storia, nell’esplorazione delle grandi categorizzazioni della realtà.
La logica come studio degli “schemi di ragionamento” è uno strumento bellissimo. Permettiamoci di conoscerla, e di approfondire nello stesso tempo anche, l’auto motivazione un processo di logica a tutti gli effetti, naturalmente senza sfiorare neppure il concetto dell'entusiasmo, un elemento declinato della motivazione classica spesso legata all'autostima …. e la costruzione del pensiero libero, dove noi pensiamo in molti modi, ma ciò che pensiamo non risponde a ciò che crediamo e diciamo.
La motivazione è alla base della nostra vita, senza di essa ben poco potremmo fare. Quando parliamo di motivazione però, rischiamo di cadere in un grande equivoco dovuto al fatto che tendiamo a confondere la motivazione con l’entusiasmo. Essere motivati significa essenzialmente essere capaci di costruire un percorso motivante, cioè un vero e proprio percorso pieno di tappe in grado di essere raggiunte e concepite.
LA MOTIVAZIONE
Se prendiamo ad esempio il concetto di motivazione dobbiamo essenzialmente comprenderla con due stati di riferimento: il bisogno e io lo desiderio. Chiunque può essere motivato nello svolgere una funzione e chiunque può essere deciso a raggiungere uno stato motivazionale necessario allo svolgimento di un percorso, il problema che si può presentare potrebbe essere di aver valutato o meno correttamente tutti gli elementi che ne fanno parte: se io voglio giocare a scacchi devo accertarmi che vi siano gli strumenti giusti ( alfiere, torri, cavalli, pedine, regina e re, etc .., la scacchiera) e devo anche accertarmi che esista il giocatore. Quando ho sotto controllo questi elementi, non posso ancora cominciare la mia partita. perche devo avere buna strategia ben chiara.
Che tipo di gioco intendo fare ?
di difesa? Di attacco? Di attesa?
Una volta che ho deciso il tipo di gioco che intendo portare avanti, sono ancora semplicemente all’inizio.
La motivazione è il comportamento dell’individuo, è il come, in che modo, perché, quando e dove intende attivare la sua motivazione finalizzata a ciò che ha in mente. Questa definizione è quella che cataloghiamo come informazione concettuale, di massima, quella che ci da un punto di partenza su quello che affronteremo. Quindi possiamo dire:
Motivazione mentale: pensiero
Motivazione meccanica: spostamento verso
Motivazione sistemica: le relazioni tra le cose coinvolte
Trattando la motivazione dobbiamo pensare che sia un argomento molto vasto.
Spesso si confonde la motivazione con l'entusiasmo, l'energia, la positività,etc... questo non è corretto.
Ma quante motivazioni esistono? Sono molte...
Motivazione ambientale:
Motivazione logica:
Motivazione di auto flusso:
Motivazione sintonica.
Motivazione additiva:
Motivazione persistente:
Motivazione variabile:
Motivazione biologica:
Motivazione emozionale:
Motivazione sociale.
Motivazione estetico-salutista:
Motivazione ludica:
Es. se decidessimo di uscire di casa e trovarci con gli amici al pub, attiveremmo sia la motivazione mentale – abbiamo deciso di fare ci-, sia quella meccanica- ci vestiamo, percorriamo la strada per arrivare al pub- magari in auto- sia la prima che la seconda sono definite anche orientamento motivazionale, cioè insieme fanno parte del pensato-agito della motivazione.
La motivazione estrinseca è una falsa motivazione, nel senso che si sviluppa e si genera non come primario scopo piuttosto come secondo: infatti si tratta di una forma di riconoscimento sociale, comunitario, costruito da terzi, che alimenta il nostro status elettivo, cioè il nostro orgoglio, ego, autostima. Es. continuare gli studi elusivamente per gratificare terze persone, contro la nostra voglia o desiderio di farlo.
La motivazione intrinseca:
non ha bisogno di riconoscimenti e status elettivo da parte della comunità o di terzi. Chi si impegna lo fa per pura passione personale, interesse che va al di la di qualsiasi riconoscimento Es. il traguardo di laurearsi per un desiderio o bisogno personale, prescindendo dalla gratificazione che ne potrebbe derivare
La motivazione personale. È legata al pensiero-azione prodotto in modo consapevole da noi stessi
La motivazione intrapersonale: è prodotta al pensiero-azione prodotto in modo consapevole che coinvolge oltre a noi stessi altre figure.
Motivazione ambientale:
l’influenza che può caratterizzare un ambiente è nota. Quando parliamo di ambiente dobbiamo soffermarci non solo sugli spazi aperti, detti indoor ma anche situazioni nelle quali siamo direttamente coinvolti prescindendo dalle dimensioni spaziali.
Motivazione spaziale: crea in uno spazio definito e controllato dal soggetto, una relazione visiva tra le cose, un controllo definito perimetrale.
Motivazione logica:
è la capacità di utilizzare macro e microsistemi di analisi applicata alle cose e che interagiscono con chi la produce. essa
Motivazione di auto flusso:
sono i meccanismi necessari a creare auto alimentazione per mantenere il essere il proprio stato motivazionale.
Motivazione sintonica:
Si riferisce ad una motivazione raggiunta ed equilibrata tra più elementi di uno stesso contesto sociale o comunità
Motivazione additiva:
si definisce quando diverse forme di motivazione si uniscono o vengono utilizzate per il raggiungimento dello scopo.
Motivazione persistente:
è l’acuirsi continuo e seriale della motivazione trattata, allorquando non vi siano evidenti risultati prodotti dallo sforzo ch possano determinarne il successo.
Il livello di motivazione è molto intenso e dispendioso, come quando crediamo che insistendo testardamente nel fare una cosa che abbiamo deciso di fare per necessità o volontà, ci troviamo di fronte a continui scivoloni. ( è la teoria di quello che fa tre passi avanti e tre passi indietro, non il gambero)
Motivazione variabile:
è la motivazione inizialmente prodotta che assorbe durante il suo sviluppo variazioni. Es. impatto ambientale.
Motivazione biologica:
riguarda gli stati di necessità e bisogni primari acqua, cibo, istintualità sessuale.
Per certo sappiamo che si sviluppa ed interviene per via volontaria o indotta ed è un elemento condizionante per ogni individuo. Un esempio sotto gli occhi di tutti è la motivazione indotta dalla necessità che ci porta ad ottenere uno status che definiremo equilibrativo, cioè quando in condizioni normali si ha il bisogno di compiere una azione quotidiana come quella del bere acqua.
Se noi lasciassimo il nostro corpo senza assunzione di acqua per diversi minuti non altereremmo in alcun modo il nostro stato di equilibrio, in quanto non riceviamo impulsi né biologici, né mentali che ci allertino. Se questo stato fosse prolungato per diverse ore fino a ad arrivare consecutivamente ad oltre 2 giorni, lo stato motivazionale è indotto. Entriamo quindi in un area che non possiamo considerare come motivazionale programmata ma motivazionale equilibrativa.
Motivazione emozionale:
paura, ansia ,ira
Motivazione sociale:
aggregazione sociale e senso di appartenenza a gruppi che hanno obbiettivi comuni, es. lo sport
Motivazione estetico-salutista:
tendenzialmente siamo portati a creare un senso di autostima, dovuto però a dati soggettivi. La cura del corpo spesso è caratterizzata dalla considerazione di due tipi: l’idea che ci facciamo di noi stessi e l’idea che gli altri si fanno di noi.
Motivazione ludica:
è la parte giocosa di noi, quella che determina uno stato di benessere completo. Ci porta al divertimento personale e di gruppo, condividendo interessi comuni
Motivazione LPS:
è la composizione della logica attraverso un processo chiamato trial, che analizza attraverso percorsi costruiti in fasi, sia il messaggio verbale che quello paraverbale.
Correre verso una direzione ha senso solo se si sa dove si vuole andare
Ci sono cose che accadono, pare a caso, e altre che accadono per nostro errore o per volontà, altre ancora accadono ma sfuggono dalla nostra pianificazione. Dobbiamo decidere noi come fare accadere le cose. Capita di dimenticarci di fare una cosa, a me capita spesso. Magari capita più di una volta al giorno, capita anche il giorno successivo: insomma, può capitare a tutti…
Come mai non ci dimentichiamo MAI di mangiare?
Oh certo, spesso diciamo che siamo presi a fare una cosa che ci è passata per la mente l’idea di mangiare… siamo proprio sicuri? Quella di mangiare a quell’ora rimane nella nostra testa perché l’abbiamo catalogata come abitudine, una buona abitudine. Come altre abitudini che seguiamo ad una certa ora, tutti i giorni. Per vivere è necessario mangiare, ma non necessaria avere l’abitudine di farlo.
Quante volte beviamo un caffè?
Quante volte invece riusciamo a gustarlo?
Ve lo dico io: il rapporto e 1su 8. Una sola volta su otto, gustiamo il caffè.
Ci dedichiamo completamente a lui, cogliendo il suo giusto tempo, dimensione, forma e colore. Uno spazio di tempo che dura pochi secondi, però è una abitudine e non una motivazione..
Decidere di bere un caffè presuppone un pensato-azione intrinseco nella parola. La gente non beve solo acqua che di per sé è insapore , ma decide di bere in relazione ai gusti e ai piaceri che ha provato in precedenza. Quindi se berrò vino non potrò aspettarmi di trovare un gusto simile ad una bevanda energizzante al limone!
Allora il pensato di bere porta in se un significato: assaporare ciò che è parte del bere. Gustare. Chi desidera un caffè non ha il desiderio di bere e basta, vuole il caffè!
Ci è mai capitato di decidere di recarci in centro città, magari il sabato pomeriggio, poi subito dopo di pensare che forse non è una bella idea per via dei parcheggi? Certo, trovare parcheggio può essere difficoltoso rischiamo di non trovarlo o di girare almeno mezz’ora a vuoto, con il rischio di perdere la pazienza, eppoi..per che cosa?
Ci è capitato di pensarlo?
E ci è anche capitato di desistere dal recarci in centro per questo motivo?
Se la risposta è “SI”, allora abbiamo fallito!
In effetti il nostro pensiero, giustamente razionale, aveva visionato nella nostra testa proprio il percorso che avremmo dovuto fare, la gente, la folla, , il traffico,etc.. Tutto questo ci ha fatto desistere. Possiamo decidere di rinunciare a recarci in centro, anche se è una cosa che avremmo fatto molto volentieri, ma proprio perché troveremmo difficoltà nei parcheggi, troppa gente per strada, è tardi, etc… in fondo, meglio rinunciare.
Quante volte rinunciamo proprio perché pensiamo che sia difficile?
Normalmente se pensiamo una cosa che sia difficile, la nostra mente lo registra come difficoltà certa, e diventa un problema ancora prima di porsi alla nostra attenzione. Pensare che se accade una cosa da noi non prevista, e rischiamo di convincerci con la discutibile certezza che “tanto…. è giusto così, ….doveva accadere e che in fondo è destino”. Domandiamoci piuttosto se tutto ciò è funzionale per noi.
E’ buona cosa imparare a costruirsi il proprio Trial Asset, cioè un percorso del pensiero che tenga sempre conto del livello di piacere, gratificazione e di gusto che una azione può regalarci, evitando di procedere ad un “processo alle intenzioni”. Più saremo predisposti a non vedere per forza ostacoli in tutte le nostre motivazioni, meno gli ostacoli saranno reali.
Imparare a mettere in gioco il proprio prezioso tesoro è la base sulla quale poter costruire un programma. Quante volte abbiamo provato a raggiungere un obiettivo, magari con grandi sforzi, dispendio di energie,tempo, concentrazione. poi il risultato è stato disatteso?
Quanto ci siamo realmente preparati emotivamente?
Essere motivati non significa essere entusiasti. Motivati significa avere un motivo reale, meglio se questo motivo è pensato e ragionato. Decidere attraverso un percorso di giungere con convinzione, dedizione e perseveranza al raggiungimento del proprio livello di soddisfazione è naturale, ma non semplice.
Se ci pensiamo bene ogni giorno noi tutti facciamo delle cose, le facciamo in modo disordinato, nel senso che l’ordine di importanza delle cose che facciamo spesso non coincide realmente con il livello di importanza per noi, o meglio, quello che ci siamo prefissati di ottenere all’inizio della nostra giornata.. Molti si motivano cercando almeno 3 o 4 giustificazioni per le quali quel giorno saranno felici, i motivi giusti per cominciare la giornata.
avere una nuova cravatta,
indossare un capo di abbigliamento che ci piace
sapere che faremo un incontro interessante
cominciare questa fantastica giornata per il sole.
Etc..
Certo, questo potrebbe essere un bell’ inizio, ma non si tratta di uno strumento di motivazione o un inizio di alimentazione della stima personale e indotta, piuttosto un modo carino e se vogliamo anche estremamente simpatico per far registrare nella nostra mente che esistono almeno questi buoni motivi affinché si possa essere determinati nel raggiungere il proprio grado di soddisfazione giornaliera.
Ma non basta un bell’ inizio, occorre decidere quale sarà la fine di tutto.
La nostra motivazione deve essere programmata e controllata. Un buon programma, qualsiasi esso sia, che si tratti di una gara sportiva, un incarico professionale o semplicemente portare fuori a passeggio il vostro cane, necessita di un controllo di verifica che ci consente di capire se stiamo percorrendo la giusta strada.
Siamo alla sua ricerca costante. La vogliamo per noi, per chi vogliamo bene, ci occorre per essere credibili verso noi stessi, ci aiuta ad essere migliori di ciò che siamo e crediamo di essere. Proviamo ad analizzare in modo molto semplice la parola: è composta da motivo e azione, quindi? Verrebbe da dire un motivo per fare qualcosa, altrimenti se non facessimo qualcosa senza un motivo non sarebbe motivazione. Giusto? Mica tanto.
La ci spinge a compiere una azione che abbiamo determinato. cioè abbiamo pensato di fare una cosa e quindi la facciamo. Se stiamo facendo la cosa che ci siamo prefissati, significa che abbiamo mosso dei meccanismi mentali e spesso fisici. Attivare la motivazione mentale, poi quella fisica e produrre una azione finalizzata significa essere orientati verso un punto prestabilito, che è poi quello che noi ci siamo prefissati di raggiungere. Ma non basta. la motivazione è il comportamento dell’individuo, è il come, in che modo, perché, quando e dove intende attivare la sua motivazione finalizzata a ciò che ha in mente. Questa definizione è quella che cataloghiamo come informazione concettuale, di massima, quella che ci da un punto di partenza su quello che affronteremo. Quindi possiamo dire:
Motivazione sistemica:
le relazioni tra le cose coinvolte
Es. se decidessimo di uscire di casa e trovarci con gli amici al pub, attiveremmo sia la motivazione mentale – abbiamo deciso di fare ci-, sia quella meccanica- ci vestiamo, percorriamo la strada per arrivare al pub- magari in auto- sia la prima che la seconda sono definite anche orienta,mento motivazionale, cioè insieme fanno parte del pensato-agito della motivazione.
Bene, l’orientamento motivazionale è semplicemente un concetto, nel senso che dobbiamo partire da qui per capire in realtà il percorso corretto, le trappole e le false convinzioni che un o sbagliato modello di pensiero può portarci. Se pensiamo che la motivazione e alla base del nostro star bene, del nostro umore, delle nostre relazioni, di ciò che vogliamo davvero dalla vita, quello che ricerchiamo quotidianamente.
Proviamo a domandarci se non fossimo in grado di essere motivati o se non fossimo in grado di essere spesso motivati cosa accadrebbe.. quante scelte abbiamo fatto nella vita convinti che fossero motivate? Attenzione dico motivate non giuste o sbagliate.
“Ognuno si merita il cervello che ha in funzione a come utilizza il suo pensiero, perché tutti noi siamo il frutto dei nostri pensieri”.
Certo che è una bella frase! La sento pronunciare molto spesso da chi si occupa di formazione, credo però che la realtà sia un po’ diversa…
Se penso che ci sono persone che non sanno cucinare due uova al tegamino ma riescono con una disinvoltura inquietante a progettare con grande maestria e padronanza il motore di una macchina, come la mettiamo? Oppure penso a quelli che hanno una profonda conoscenza di una materia e “ si perdono” in un a semplice funzione o procedura, magari quella di imparare a nuotare?
Ognuno si merita il cervello che ha in funzione a come utilizza il suo pensiero percepito perché tutti noi siamo il frutto di ciò che crediamo di essere.
formula weekend
Questo corso è prevalentemente:
Tipologia dei partecipanti:
Durata corso: sabato e domenica
Orario: dalle 09.00 alle 18.00
Partecipanti previsti: 15 max
Materiale didattico fornito: si
SABATO: dalle 09.30 alle 12.30
lunch: dalle 12.30 alle 13.30
Seconda parte: dalle 13.30 alle 15.00
Terza parte: dalle 15.00 alle 18.00
cena: ore 20.00
DOMENICA: dalle 09.30 alle 12.30
lunch: dalle 12.30 alle 13.30
Seconda parte: dalle 13.30 alle 15.00
Terza parte: dalle 15.00 alle 18.00
Attestato di frequenza: si
Costo di partecipazione: 450 Euro
Luogo di svolgimento: vedi calendario
Formatore delegato: autorizzato LPS